Nodo d'amore

 

“Leonetta Marcotulli sorprende per l'effetto di gentilezza e luminosità che sa imprimere alle sue creature, tutte pensate e confezionate nei loro contorni come se il loro equilibrio dovesse riuscire a contenere tutta l'effusione sentimentale che l'artista vi ha impresso. In questo piccolo grande cimento espressivo si avvalora e si precisa lo stile di Lilly che così ci rende partecipi dell'amore per il sempre verde fiorire della vita, tanto bene ed efficacemente tradotto nei "pensieri visivi a tre dimensioni" in cui si riassume il pregio della sua maniera di modellare.”

Duccio Trombadori

 

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Personale di Lilly Marcotulli

Studio del Canova - Roma

 

Un buon riassunto di emozioni, Lilly, il tuo lavoro, e di impressioni ricevute. Non saprei dirti altro, io, che le ho provate pensando alle donnine scabre, accoccolate in atto di vibrata compassione, e silenziose, come per l'attesa o l'ansia di mirare un lembo di armonia, la vita così ostile ad essere, magari per un attimo, fermata. Ma in quel silenzio, assai devozionale, rappreso nelle crete disseccate, io vedo anche le luci, i gesti misurati, l'accenno di una azione ben pensata, passaggio della vita che si posa sul corpo femminile e lo risveglia "con aria di nuotare", come i fantasmi di Breton, la cui sostanza un poco entra nell'amore e lei, la giovane, la "bella sconosciuta", li accoglie nel suo seno. E’ forse predicando "l'amour fou", che hai posto mano, Lilly, alle virtù del plasticare, per quella vigoria che induce nelle mani, ed incita a "formare". Come diceva la Raphael, felina ed istintiva, che mi appare, pensando al tuo lavoro: "...stava inginocchiato molto strano, la testa china sopra il suo lavoro e pensava... e mi venne una voglia matta di farlo spogliare e modellare". Le emozioni, Lilly, sono cosa rara, e spesso le provano per noi: o meglio le "sopportano" per noi, avrei dovuto dire, se è vero che nulla si conosce se non a prezzo di passione, o di dolore. La tua scultura, per me forte e gentile, si compone di scatti e sintesi formali, e le impressioni, tutte, ce le fa sentire. Un sentimento elementare della vita, gioco di antiche verità, nulla più di questo segnala l'eterna giovinezza, un mito, al quale volentieri ci si offre in sacrificio: la forza originale, la virtù di creare, o l'energia che prima di esprimersi contrae, un volto, due braccia sollevate, o tese in avanti, incrociate alle gambe, forti, pronte ad abbracciare. C'è molta felicità, nelle figure che componi, Lilly, e molta "memoria": e proprio questo attrae, per quel sottile velo di malinconia, che non è un velo, ma il volto stesso di ciò che piace, e nel tuo lavoro si fa amare. Più avanti, forse, andrai con il "mestiere". Non perdere, ti prego, la semplice virtù di riversare - in un bozzetto, in un modello, nella molle creata - un fascio di emozioni, lasciandole vedere. Ma io, ne sono certo, già ti vedo più esperta, raffinata, e ancora più capace di cantare, "sempre giovane", il tuo motivo malinconico e di amore.

Duccio Trombadori